RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L ’ A R T E D I E S S E R F E L I C I 507 di abbrunire le carnagioni chiare e alla vecchiezza premutura di avvizzire la pelle e di solcare rughe profonde. Macchie di rossore. — A dispetto di tutte le precauzioni che si potrebbero prendere, la viva luce in campagna e sopratutto in riva al mare copre rapidamente il viso delle bionde di una tinta rossastra che quando non è troppo pronunciata può rin­ forzare gradevolmente il roseo della faccia, ma che di solito lo crivella anche di numerose lentiggini, tanto temute dalle giovani civette che esse si rassegnano prudentemente a star in casa al­ l’ombra durante il grande chiarore del giorno. Si trova dai profumieri una collezione numerosa di varie specie di latte verginale specialmente destinati a prevenire o dissipare gli spiacevoli effetti dei raggi solari. I più attivi sono semplici soluzioni di borace o di carbonato di soda in acqua di rosa addizionata con alcune gocce di tintura di benzuino. Nèi. — Indipendentemente da qualunque influenza esterna il più bel viso può essere naturalmente segnato da macchiette brune rotonde o lenticolari costituite da piccoli ammassi della materia colorante o pigmentaria della pelle, talvolta prominenti e sempre incancellabili. Può darsi che questi nèi, come vengono chiamati, siano per caso troppo grandi e coperti di ciuffetti di pelo, o posti per disgrazia in luoghi dove invece di abbellire imbruttiscano il viso; ma spesso la loro situazione sul mento, sul labbro o vicino agli occhi è così favorevole da aggiungere una più piccante attrattiva alla fisionomia. Allora sono realmente « bellezze » e tanto pieni di seduzionè e di incanto, che come le procaci fossette delle guance, ricevono spesso i baci più teneri dopo aver provocato i più amorosi desideri. Questa singolare influenza dei nèi è del resto tanto cono­ sciuta dalle belle donne, che anche le più amabili del secolo pas­ sato, in cui la civetteria trionfava, non esitavano ad applicarsi

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