RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L ’ A R T E D I E S S E R F E L I C I 511 occhi solitamente ci sembrano deformi, come pure quando sono troppo distanti o troppo vicini gli uni agli altri. Non avviene così quando l’angolo esterno, al contrario, è notevolmente più basso dell’interno; carattere assai raro, del resto, ma che può dare al viso una certa qual attrattiva. Malgrado la svariata moltitudine dei loro colori, comunemente non veDgono riconosciuti che gli occhi lieti, grigi, verdi o neri, prendendo per norma gli uni o gli altri, di questi colori, che predominano sul mobile velo dell’iride ove sono fìssati. Gli occhi blù ordinariamente stanno coi capelli biondi; ma quando per Gli ocelli e le sopraciglia. combinazione una bionda graziosa ha gli occhi neri è eccezio nalmente bella. La sola pupilla è perfettamente nera, anche negli occhi più chiari. L’iride più bruna non è altro che un castano scuro, ma la luce la illumina in maniera che un largo anello di velluto nero sembra far cornice all’apertura della pupilla. Nella misteriosa profondità di questi begli occhi, si legge la passione intensa, la tenerezza ardente, e soltanto il loro sguardo basta spesso a gettare nell’estasi l’uomo più forte, mentre nello specchio degli occhi blù e grigi, si riflettono sopratutto la dol cezza e la bontà, come l’azzurro del cielo in un’acqua tranquilla. Quando si ride o si discorre con animazione, anche gli occhi, per solito meno espressivi, brillano di un fuoco particolare. La noja, il dolore, la tristezza, spengono questo riflesso che i desiderii
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