RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L ’ARTE DI ESSER FELICI 47 agli irresistibili bisogni del cuore, avendo in pari tempo cura della salute, dei doveri, degli interessi, della religione e della moralità? Nelle varie questioni che suscita l’organizzazione sociale odierna non havvi certamente un problema di maggior impor­ tanza e di più ardua soluzione. Senza dubbio nell’unirsi, gli sposi prendono il tacito impegno, davanti alla natura ed alla società, di fare dei Agli secondo le loro forze. Si maritano per riprodursi, per generare delle crea­ ture che loro succederanno e che più tardi dovranno lavorare ugualmente a perpetuare la specie. Così va il mondo da migliaja d’anni, e probabilmente a quel modo ancora andrà per molto tempo! Fino a qual limite, tuttavia, è egli utile e necessario che la specie umana si sviluppi e che la concezione d’un nuovo essere corrisponda ad ogni abbracciamento di sposi? Molti, i meno interessati quasi sempre, ed i versa ti in tal materia, sostengono volontieri che nessuna restrizione, nessuna frode, per qualsiasi motivo, dovrebbe esser recata alla funzione generatrice. Partendo da tal principio e con simile bel ragionamento, dalla pubertà Ano all’età critica, tutte le donne maritate dovrebbero dunque dar alla luce uno o due figli ogni nove mesi? Sterile con uno sposo, la donna avrebbe il diritto di lasciarlo per farsi fe­ condare da altri; e da parte sua, il marito la cui moglie si tro­ vasse in istato interessante, in attesa del parto, sarebbe forzata- mente costretto ad esserle infedele, per metter a profitto, tuttavia, la forza prolifica di cui potrebbe disporre. Trattandosi di rispondere soltanto alle segrete mire della natura, forse bisognerebbe che si facesse a quel modo, ogni creatura avendo l’indiscutibile diritto di esercitare liberamente gli organi avuti dalla natura; ma è assai chiaro che simili abi­ tudini sarebbero la compieta negazione dei nostri costumi e delle sociali istituzioni moderne.

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