RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

48 I BISOGNI DELLA VITA Malthus non ha egli provato all’evidenza che la produzione del consumabile, sulla terra, è assai lungi dal ragguagliare il numero possibile dei consumatori? E Darwin, appoggiandosi a sì gran legge, non ha stabilito in modo inconfutabile che ogni creatura deve senza tregua, combattere e lottare per ottener la sua parte di questa ristretta quantità di sussistenza? Nella battaglia per la vita, i più destri soltanto trionfano e si nutriscono abbondantemente; nel riprodursi, essi trasmettono ai discendenti le speciali loro preroga­ tive, e per effetto delle selezioni successive, gli esseri, di genera­ zione in generazione, migliorano e si perfezionano continuamente. Per vivere, bisogna lottare con sì grande ardore in questo mondo ; i pregiudizi, le antiche costumanze, le cattive leggi, fanno sorgere tanti ostacoli e sconvolgimenti; i migliori ed i più corag­ giosi sono inoltre a tal punto schiacciati dall’ ingiustizia, dal favoritismo, dai privilegi di cui la fortuna ereditaria o la slealtà dànno tutto 1’ utile ai rivali palesemente inferiori di mente, che gli sposi privi di beni di fortuna e senza appoggio, sono vera­ mente da scusare se non aumentano, come potrebbero, il numero delle infelici vittime dell’ ignoranza, della brutalità, dell’orgoglio, della mala fede, e della scelleratezza umana. Doveri della patria verso i cittadini. — È certamente assai rincrescevole che la popolazione d’ un grande e bel paese, invece di crescere, vada scemando e che le giovani coppie giudichino sempre più ragionevole e prudente di restringere la loro proge­ nitura. Sarebbe senza dubbio una bella cosa il veder crescere intorno a sè dei graziosi bambini, come ci sarebbe piacere a darli più tardi alla patria. Ma bisognerebbe pure che questa patria, di rimando, rendesse loro la vita almeno possibile e rico­ noscesse i meriti ed i servigi di quelli fra i suoi figli che l’ono­ rano ; che non riservasse tutti i suoi favori per gli intriganti, a pregiudizio dei coraggiosi e dei forti d’animo, assicurando così il trionfo degl’ impotenti e degl’ inutili.

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