RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

534 I BISOGNI DELLA VITA I N S 0 C I E T À. La stagione dei divertimenti. — Nel calendario della vita mondana l’ ultima settimana di settembre non è meno impor­ tante della prima settimana d’agosto. Le vacanze che con quest’ultima si sono inaugurate, terminano con quella, e se l’una spopola le città a profitto delle campagne, l’altra vi riconduce in massa i cittadini momentaneamente dispersi. L’ottobre infatti richiama alle scuole e ai collegi i ragazzi rin­ forzati da due buoni mesi di vita campagli uola ; i deputati, i magistrati rientrano in funzione; infine suona l’ora di riprendere il lavoro e gli affari. Non è tuttavia senza una certa tristezza che veniamo strappati ai salutari piaceri della campagna e al vivace influsso dell’aria aperta. Ogni partenza è malinconica. Sarebbe troppo amaro ab­ bandonare l’allegra casa campestre per l’appartamento cittadino, se l’autunno non desolasse il paesaggio e non rigasse il cielo colle sue piogge. Ma il panorama che si annebbia e il tempo che si guasta ren- P dono meno penosa la separazione. Le sere sono fresche, le mat­ tine umide, la notte, presta a cadere e fredda, ingiallisce le foglie che si staccano e corrono per i viali e per le strade, sollevate colla polvere in spessi turbini. Bisogna partire, abbandonare il giardino in cui muojono gli ultimi fiori, l’orto in cui si sono colte le ultime mele. Anche la natura, che dalla primavera produce e lavora senza tregua, prova Analmente il bisogno di riposare. In un supremo sforzo essa apre ancora in seDO alle erbe le rosee corolle dei colchici, poi, calma e dolce, si addormenta. Non aspettate più altro. L’opera di quest’anno è finita, e Ano al prossimo anno sono scomparse tutte le seduzioni della vita rustica.

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