RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

538 I BISOGNI DELLA VITA nostri padri si divertivano e si entusiasmavano fino al delirio, a noi sembrano insipidi, se pure non ci attristano da farci piangere. « Nei giorni di carnevale la maggior parte dei francesi di­ ventano pazzi, diceva non è molto un umoristico viaggiatore; uri po’ di cenere messa loro sul capo li guarisce. » Tranne pochi ragazzacci più o meno mascherati da pierrot, che urlano nelle strade e si alcoolizzano nelle bettole, vi è oggi qualcuno che perda la testa e si entusiasmi per festeggiare il martedì grasso? Se fortunatamente non c’è più un’occasione ad orgie e stra- vizii, un pretesto per grandi sciocchezze e ridicoli e dannosi ec­ cessi, il carnevale non è meno per questo la stagione degli inviti amichevoli, delle riunioni intime, dei pranzi privati, dei balli, delle serate e di tutti i divertimenti mondani. Le festicciuole sono sempre gradite e simpatiche fino a che : restano semplici, cordiali,, familiari, esenti da ogni sòrta di ceri­ monia. L’amabile brio francese, che i nòstri gelosi vicini ci rim­ proverano tanto, vuol trovarsi ad agio per espandersi, e noi sa­ remmo ben colpevoli di lasciare senza coltura questo prezioso flore del nostro sangue e del nostro spirito, poiché soltanto il brio, fra tutti i nostri prodotti, non avrà mai niente a temere dalla concorrenza straniera. Fuori del nostro paese, infatti, non si sa divertirsi senza ca­ dere nella pretensione, nella grossolanità, nella sciocchezza o nel- l’ indecenza. Al contrario nella buona compagnia francese si ride, si ciarla, si diverte, e qualunque sia il giuoco, il soggetto, il motivo che provocano l’arguzia o sovreccitano la vena delle persone riu­ nite, ognuno, assolutamente padrone dei suoi gesti e delle sue parole, per lunghe ore si tiene sempre senza sforzo in una mera­ vigliosa sicurezza, nei limiti del garbo e della convenienza. Pranzi in campagna. — Evidentemente una delle migliori ri­ creazioni, una delle gioje della vita sociale è quella di riunirsi '