RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
546 I BISOGNI DELLA VITA la borsa. Pallido, magro, disfatto, colle mani tremanti e la lingua ingarbugliata, egli è degradato e abbattuto tanto più rapidamente quanto più crede divertirsi. « È un gaudente », si dice nel vederlo gettare il suo denaro e la sua gioventù in tutti i luoghi di diletto. Ma questa vita a vapore non è che una cattiva forma del suicidio. Giuochi e scommesse. —-,A petto di queste stupide follie del l’ubbriaco e del libertino, si sarebbe quasi tentati di credere in nocente la detestabile passione del giuoco. La disgrazia è che il più sovente, questo terzo vizio non va scompagnato dagli altri, poiché certamente ogni vizioso è giuocatore, se pure ogni giuo- catore non è vizioso. Fra tutte le distrazioni imaginate per occupare le ore d’ozio o per ricrearsi dopo il lavoro, il giuoco è d’altra parte una che si pratica più volentieri, poiché è quella che più diverte pur re cando il minor fastidio. Si giuocò in tutti i tempi, e si giuoca in tutti i paesi, timi damente, innocentemente da principio, e diremo quasi senz’altro scopo che di ricrearsi e di fuggire la noja. Ma poi nei popoli, come negli individui, 1’ attrattiva del piacere fa nascere la pas sione, che tosto aumenta e si sviluppa. Il fanciullo ed il selvaggio hanno per prima posta dei fiori, dei sassolini; ed in seguito vengono l’argento, l’oro, i gingilli, le case, le fattorie, ed i castelli; vi sono perfino certi paesi, fra gli altri la China, dove s’arrischia con disinvoltura al giuoco la moglie, i figli, la libertà e la vita! In Francia, nel tempo difficile in cui viviamo, bisogna conve nirne, il giuoco presenta più che mai attrattive e seduzioni d’una potenza irresistibile. Le congetturate fluttuazioni della Borsa, le arrischiate scom messe che si fanno sul turf, le problematiche vincite delle [lotterie non bastano più a soddisfare questa mania spaventosa di giuo- care, che s’ impossessa e turba molta gente di tutte le classi.
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