RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
550 I BISOGNI DELLA VITA E poi, senz’altre considerazioni, è una situazione proprio dolce quella creataci da questa costante preoccupazione di perdita e di guadagno, questa incertezza, sempre presente allo spirito, di quel che bisogna e di quel che non bisogna fare? Bisogna credere che queste snervanti inquietudini e queste amare disillusioni esercitino ancora sulla massa un’ irresistibile attrattiva, poiché la voga delle corse seguita ad aumentare, e si può dire che ormai non vi è più giorno estivo senza che i cavalli non corrano in qualche pista alle porte di Parigi: a Auteuil, a Chantilly, a Enghien, al Yésinet, alkJMarche, alla Croce di Berny, al Bosco di Boulogne. Tuttavia le più frequentate sono sempre quelle del Gran pre mio a Longchamps, le quali senza contestazioni sono rimaste dal tempo della loro inaugurazione una festa popolare, uno sfog gio di alta eleganza, e specialmente una data fìssa riconosciuta nel calendario mondano. Il giorno antecedente al Gran premio, Parigi è ancora tutto dentro alla cerchia; l’indomani si disperde e da tutte le sue sta zioni si versa a torrenti verso le villeggiature estive, le città marit time, i bagni di mare, le numerose ville o i vecchi castelli perduti nelle campagne. Forse in questa folla di viaggiatori che fanno ressa ai treni, uno sportman convinto si preoccupa ancora del miglioramento della razza cavallina; ma la maggior parte non ha altra cura che quella di confidare il bagaglio e la persona alla locomotiva, il corridore per eccellenza, l’ immane e docile cavallo di fiamma e di ferro.
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