RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

552 I BISOGNI DELLA VITA altre funzioni. Prova altresì che 1’ uomo deve al lavoro il solo bene di cui possa godere sulla terra: la salute, il benessere mo­ rale e fisico, la soddisfazione di sè stesso ed il riposo della sua vecchiaja. Lavorare è dunque il vero destino dell’ uomo ed è appunto per compierlo degnamente che è dotato ad un tempo di forze intellettuali e fisiche. Quest’ultime si applicano più specialmente ai lavori manuali, ma col saggio impiego delle sue forze morali T uomo solo fra tutti gji animali giunge a possedere il dono me­ raviglioso di compiere lavori spirituali. Da questa doppia attitudine risultano professioni intellettuali o liberali e professioni manuali, tutte più o meno utili e ugual­ mente onorevoli, ma di cui alcune esigono da quelli che le esercitano maggior forza, coraggio, prudenza o abilità. A motivo dell’estrema divisione del lavoro e dei progressi considerevoli dell’industria nella civiltà contemporanea, certe professioni ma­ nuali sono particolarmente penose e presentano serii pericoli; tutte indistintamente, e le professioni intellettuali più ancora delle altre, debilitano prontamente l’ organismo quando si praticano eccessivamente. Per esercitare convenientemente e il più a lungo possibile un mestiere qualunque, bisogna dunque non abbandonarvisi che con certa misura, é scegliere, prima di tutto, quello che è meglio in accordo col temperamento, la costituzione e le diverse attitudini di cui si è forniti. Ma qualunque sia la professione scelta, l’edu­ cazione fisica data dalla salute non è meno indispensabile del­ l’educazione intellettuale data dall’ingegno. Così, in ogni caso, si adempie al proprio dovere tanto meglio quanto più si pratica con regolarità quella educazione corporale, finora troppo negletta nel nostro paese, benché i suoi mezzi principali, la ginnastica, la scherma, l’ equitazione, il nuoto, la passeggiata siano più ricrea­ zioni igieniche che esercizii faticosi.

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