RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

50 I BISOGNI DELLA VITA Non bisognerebbe, poi, che i produttori dei Agli, i genitori, oltre al dare il loro sangue e la loro vita, dalla patria reclamati, fossero ancora costretti di darle, sotto forma di esorbitanti im­ poste, il loro tempo, le loro fatiche, le loro pene, la maggiore e miglior parte del pane tanto sudato! Or bene, che fanno i così detti nostri legislatori e ammini­ stratori della cosa pubblica, per modificar questo deplorevole stato di cose? Pare che si compiacciano nell’ aggravare sempre più, invece, la situazione, intesi come sono unicamente ad accu­ dire ai loro interessi personali! I fanciulli sono, è bensì vero, il più della volte la gioja della famiglia, e le cure continue che richiedono, le attenzioni quoti­ diane di cui sono circondati, l’inquietudine stessa che colpisce ad ogni istante la loro fragile esistenza, contribuiscono non poco a tener uniti i genitori affettuosi. Ma quante pene, quanti sacri­ fizi domanda il mantenimento di quelle care creature! Quanti fastidi, quanti spaventi, quando sono ammalati o si vedono sof­ frire! Quali pensieri pel loro avvenire, in una società in cui la vita diventa ogni giorno più difficile! Perchè dunque sposi ragio­ nevoli e sensati non dovrebbero essere esitanti a dar la vita a povere creature, destinate fatalmente ad essere decimate dalla miseria o dal male? Perchè, non potendo allevare a dovere uno o due bimbi, dovrebbero produrne un maggior numero che fini­ rebbero per negligere e non potrebbero forse neppur nutrire, per mancanza di mezzi? Ad evitare accidenti gravi ed anche nell’ interesse della mo­ dalità, bisogna pure tuttavia che due sposi novelli, i quali si amano, si abbandonino liberamente allo sfogo della forte passione che li ha spinti 1’ uno verso 1’ altro, e che soddisfino il più com­ pletamente possibile agli ardenti desideri dei loro cuori. Pur troppo non durano mai abbastanza, in famiglia, gli amorosi tras­ porti !

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=