RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
564 I BISOGNI DELLA VITA logico, è senza alcun dubbio l’esercizio del canto, che dovrebbe essere praticato in tutti i corsi di ginnastica non foss’altro che per questo solo motivo. Oltre che 10 studio del canto favorisce molto lo sviluppo della voce e la perfetta emissione dei suoni e della parola, esercita anche su tutto l’apparecchio respira torio una tale influenza, che nessun altro esercizio potrebbe ot tenere. Sotto lo sforzo metodico del canto, il petto s’allarga, i polmoni si ampliano e si dilatano; l’aria, più abbondante e più viva, che penetra nelle cellule polmonari ad ogni inspirazione, favorisce l’ematosi, previene ogni sorta di mal di gola di cattiva specie, e può darsi che distrugga le fermentazioni morbose che potrebbe generarvi la tisi. * Anche possedendo buone doti vocali, non si perviene mai a cantare con arte se non dopo una lunga pratica, e la prima condizione da soddisfare per cavare da una bella voce tutto il partito possibile, è quella di sapere respirare metodicamente. Ora tutti i professori di canto non insegnano, a Lai riguardo, l’istesso metodo; così avviene che molti cantanti s’affaticano oltre misura jwfr conservare nel loro petto la quantità d’aria che ne cessita all’esecuzione di taluni pezzi. Anche ai nostri giorni il metodo di respirazione raccomandato nelle scuole è basato, forse a torto, sull’esercizio esclusivo dei muscoli toracici superiori. Eminenti fisiologi hanno invece dimo strato che la respirazione addominale, praticata sopratutto dal diafragma e dai muscoli toracici inferiori, permette senza molto sforzo una più grande ampliazione del petto, il che risparmia agli artisti numerose fiocaggini, spasimi e laringiti di cui soffrono sovente.
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