RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

574 I BISOGNI DELLA VITA Del resto per provare tutti i piaceri che questo esercizio può dare, bisognerebbe conoscere molto bene i principii d’equitazione, aver qualche pratica della passeggiata equestre e disporre per conseguenza di molte ore d’ozio. Il gusto del cavalcare è comune a tutte le persone. Basta alla domenica andarsene in campagna nei dintorni delle grandi città, per vedere con qual entusiasmo e con qual gioja i com­ messi e le ragazze di magazzino si slanciano su qualunque qua­ drupede atto ad essere inforcato; cavalli giovani o vecchi di qualunque provenienza, cobs e poneys d’occasione, muli e asi- nelli più o meno rattrappiti! Compresa e praticata a questo modo, l’equitazione non cessa d’ essere talvolta una fatica assai g rav e , tanto pei cavalieri quanto per le cavalcature, quantunque quest’u ltime, anche se battute, arrivano a spingere la loro compiacenza fino a soppor­ tare per molte ore il peso degli scervellati che le malmenano. Come sono divertenti e piene della più schietta allegria quelle bizzarre cavalcate fatte lungo i viali del bosco, fra le siepi di biancospino o sotto i castagni e i ciliegi in fiore! È certo che, dopo tali giornate, si rientra in casa mezzo morti, fiacchi e colle ossa rotte; ma in compenso si è inebriati d’aria e di ragg i, si è riso e s’ è fatto buon sangue, e malgrado qualche graffiatura o qualche contusione disgraziata, il ricordo di queste pazze cavalcate ci è sempre caro. Ecco come vien intesa l’equitazione, allorché colla giovinezza si possiedono più illusioni che danari! Nella società ben diversa dei passatempi obbligati, nel mondo speciale dell’ highlife parigino , solitamente si va a cavallo per moda e per farsi vedere. Nelle belle mattine di primavera, prima dell’ora della cola­ zione, eleganti cavalieri e svelte amazzoni s’ incontrano e si sa­ lutano negli ombrosi viali del bosco. Dalla porta Delfina al piano

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