RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

5 7 8 I B I S O G N I D E L L A V I T A ultimi diti della mano sinistra che stringe lo scudiscio, s’acciuffa un mazzo di crini sul collo dell’animale, si pone il piede sinistro nella staffa, e posando la mano destra sul di dietro della sella e rizzandosi sulla gamba sinistra si porta la destra in alto, fa­ cendola indi passare al disopra della groppa del cavallo per met­ tersi in sella con tutta •la leggerezza possibile ; la mano de­ stra, divenuta libera, si lascia cadere con naturalezza lungo il corpo. Si infila allora la staffa destra fino a un terzo circa del piede, si prende lo scudiscio colla mano destra, e le redini si tengono piatte ad uno stesso livello fra i diti della mano sinistra. In questa positura bisogna èssere seduti perfettamente a piombo sulla sella, colle gambe piegate comodamente, le spalle indietro, la testa dritta, il corpo elastico e senza rigidezza. Ma non basta F avere una bella apparenza quando si è a cavallo, bisogna altresì maneggiare l’animale e guidarlo, saper trasmettergli questo o quel comando e forzarlo ad ubbidire. Gli ajuti o mezzi di cui il cavaliere può disporre in questo caso sono gli speroni, il frustino e la briglia. Volendo mettere la be­ stia in movimento, basterà , allorché è ben d ire tta , stringerla leggermente colle gambe, tenendo però la briglia un po’ alta. È così che il cavallo obbediente si mette tosto in movimento, e da questo momento, a seconda che desidera aumentare o rallentare il passo, il cavaliere non ha più che a far sentire lo scudiscio e lo sperone o strappare indietro il morso tirando la briglia. Vo­ lendo andare a destra, a sinistra, dirige l’ animale portando la mano sulla redine della parte corrispondente; se poi vuol far ar­ retrare l’animale non ha che a tirare a un tempo e regolarmente le due briglie. Nei maneggi stabiliti a Parigi ed in tutte le città importanti, i primi esercizii vengono eseguiti su cavalli docili e calmi, che si fanno girare come in un circo su una pista dove ognuno a sua volta si mette in testa alla linea. Allorché conoscono bene il ma­

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