RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L ’ A R T E D I E S S E R F E L I C I 5 7 9 neggio del cavallo e si son resi famigliari tutti i passi, gli al­ lievi continuano ad esercitarsi su cavalli più difficili, nell’intento di caracollare, di corvettare e di saltare gli ostacoli, circo­ stanze tutte nelle quali fa d’uopo sapere, al momento opportuno, eccitare, rattenere e domare l’animale. Terminata tale istruzione, il cavaliere può con tutta sicurezza montare qualunque cavallo, benché non sia raro ch’egli incontri ancora qualche difficoltà, proveniente dalla statura e dalla razza dell’animale. È incontrastabile, infatti, che i cavalli arabi, gli andalusi ed anche i limosini hanno relativamente andature dolci, mentre quelli inglesi e normanni imprimono forti scosse ai loro cavalieri. Cavalcando all’ inglese pare si riescano ad evitare alcuni dì questi inconvenienti, ma il metodo stesso, quantunque sia stato ideato nel solo intento di attenuare la brusca andatura del cavallo inglese, riesce faticoso a motivo dei moti alternativi di flessione e di raddrizzamento che porta seco. Tutto può avere influenza sulla posizione e sull’atteggiamento del cavaliere, persino la na­ tura del suolo sul quale trotta o galoppa. Del resto l’ equitazione riesce pochissimo dilettevole sul selciato elegante di un gran corso, quanto sul ciottolato d’una viuzza, ed è solamente gustata dai bei cavalieri e dalle eleganti amazzoni al riparo dei grandi alberi sui viali sabbiosi dei boschi. C A N O T T A G G I O . Piaceri del canottaggio. — In ogni luogo dove una barca può galleggiare sull’acqua, non vi è per i giovani esercizio più bello e dilettevole del canottaggio. Così, da circa mezzo secolo questo genere di sport, prima esclusivo all’Inghilterra, ha preso in Francia, e in ispecial modo nei dintorni di Parigi, una note­ vole estensione.

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