RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
5 8 2 I B I S O G N I D E L L A . V I T A La confidenza in sé stesso è una delle condizioni più favore voli per imparare il nuoto, e i principianti hanno ricorso volen tieri a differenti mezzi per esercitarsi senza arrischiare di colare a fondo. Taluni s’attaccano, a tale scopo, intorno al corpo alcune vesciche ripiene d’aria, altri usano tavolette di sughero; però quando viene il momento dì rinunciare a questi apparecchi, spesso gli allievi sono ripresi dai loro primi timori e nella loro appren sione tornano da capo a diguazzare come se non avessero alcuna esperienza. Nel principio è dunque da preferirsi l’ajuto di un bagnino, che, sostenendoli colla punta della mano sotto il mento, potrà fornire ai principianti preziosi consigli. Per esercitarsi nel nuoto non è sempre necessario far il salto nell’acqua: lo sosteniamo, checché i ginnasti ne possano dire. Notiamo però che nei corsi di ginnastica s’insegna molto util mente a nuotare a secco, facendo eseguire su un cavalletto tutti i movimenti che permettono al corpo di tenersi in equilibrio e di progredire quando il corpo si troverà realmente in un’ acqua alquanto profonda. Dopo aver così esercitato le braccia e le gambe basta che l’allievo coordini i movimenti per completare la sua opera, e sul cavalletto ci si arriva tanto meglio in quanto che il maestro può ad ogni istante rettificare un’attitudine difettosa. Ginnastica natatoria. — Tutta questa ginnastica del nuoto, così complessa in apparenza, non consiste, dopo tutto, che in tre o quattro movimenti successivi da ripetersi con ordine. Nella prima posizione i membri superiori sono riavvicinati al corpo, e le mani, riunite palma a palma, sono al livello del petto; i membri inferiori son scostati e i ginocchi piegati in modo che i talloni possano unirsi lungo l’asse del corpo. Presa tal posizione, si fa un primo movimento allungando a un tempo le braccia in avanti e le gambe all’indietro, impulsione
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