RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L ’A R T E D I E S S E R F E L I C I 5 8 9 fra di noi, quando l’inverno lo permette, alcuni pattinatori, che con eleganza ed arditezza descrivono capricciosi arabeschi e snelli zigzag sulle acque solidificate dei laghi nel bosco di Boulogne. Per eseguire tali esercizi di destrezza senza rischiare di rompersi il collo, non basta soltanto sapere tenersi in equilibrio sulla lama del pattino, bisogna anche essersi esercitati molto tempo ai passi in dentro e quindi ai passi in fuori col corpo inclinato sul lato interno o sull’esterno del piede appoggiati al quale si sdrucciola. Bisogna aver imparato a camminare all’indietro, a girare nel medesimo circolo od arrestarsi improv­ visamente a mezzo di una rapida corsa, appoggiandosi fortemente sul ghiaccio coi due talloni avvicinati. Quando uno ha vinto tutte le difficoltà e non si avventura storditamente in un luogo pericoloso, l’eser­ cizio del pattino in una bella giornata d’inverno ci dà gran­ dissimo piacere ed è molto salutare. La ginnastica del pattino a ruote, che ha avuto or sono alcuni anni tanto favore, è un giuoco volgare, e sotto nessun aspetto può stare a confronto coll’esercizio sul ghiaccio. Uno sport molto gradito è anche quello del velocipede, che in poco tempo ha fatto così rapidi progressi nella simpatia di tutti. Non è facile quanto si potrebbe credere il mettere in moto coll’ajuto dei due pedali quella grande e leggiera ruota metallica, che bisogna inforcare tenendosi imperturbabilmente diritti ; la minima oscillazione a dritta o a sinistra basta a distruggere l’equi­ II velocipede.

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