RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

5 9 0 I B I S O G N I D E L L A V I T A librio e può anche ad un tratto precipitare al suolo la macchina e il cavaliere. Come il pattinatore sulla sua lama d’acciajo, il velocipedista è dunque obbligato di trovarsi a piombo sulla sua Belletta, e tanto l’uno come l’altro non imparano a mantenersi che mediante uno sforzo. Il velocipedista abile, comodamente seduto sul suo biciclo, può compiere senza fatica e in poco tempo un tragitto considerevole, data la condizione che egli viaggi in paese di pianura e sopra strade ben battute. Questo modo di camminare è molto originale, ma diventa perfettamente pratico col triciclo o velocipede a tre ruote, il quale, senza avere la rapidità del precedente, ha il vantaggio di permet­ tere anche alla persona meno esperimentata di superare in poco tempo grandi distanze. E SCURS ION I E V IAGG I. PASSEGGIATE CAMPESTRI . Piaceri e utilità della passeggiata rurale. — Ogni anno, al ritorno della bella stagione, il bisogno di attività fìsica tende fortunata­ mente ad equilibrare in noi il lavoro intellettuale; sordi fremiti agitano tutto il nostro essere e noi proviamo il desiderio, più o meno imperioso, di camminare, d’agire, di muoverci— la febbre del moto e del viaggio. Come rispondere dunque a questo impulso naturale e come soddisfarlo quando ci trattiene l’inesorabile dovere, la necessità del pane quotidiano? A”tutta prima a molti il problema deve parere insolubile. Eppure non è così, perchè il bisogno di attività fìsica è uno di quelli che meglio si-acconciano a trovar posto fra le nostre occupazioni. Per il lavoratore curvo tutto il giorno sui suoi arnesi o sui suoi

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=