RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

594 I B I S O G N I D E L L A V I T A Voi non sapreste trovare un passatempo più salutare e più dilettevole di quello d’andare a pranzare sull’ erba in una bella giornata. Se i vostri figli sono già grandi, qual festa per essi! Che eccellente influenza avrà inoltre sulla loro salute questa immersione nell’ aria aperta e pura, alla viva luce, dopo aver passate lunghe giornate nella fredda atmosfera di un’ aula e nello stretto e melanconico alloggio che abitate! Quante impres­ sioni forti e salutari non riceverà il loro spirito in queste pas­ seggiate campestri nelle quali ogni oggetto che ferirà il loro sguardo riescirà nuovo per essi e fornirà a voi il soggetto di conversazioni svariate ed istruttive! Procurate dunque quanto più potete di organizzare tutti gli anni, nella bella stagione, qualcuna di queste piacevoli escursioni. Fortunatamente anche i dintorni di Parigi abbondano di luo­ ghi ameni, dove, lungi dall’ arrabbiata musica delle feste ville­ reccio, si può ascoltare il canto degli uccelli, rincorrere le farfalle, fare grandi mazzi di fiori pratensi e passare una deliziosa giornata nella calma più profonda. 0 fresche radure dei boschi di Meudon, verdi burroni di Mont- morency, melanconiche ombre delle foreste di Yerrières, cupe praterie di Chaville, alte brughiere di Viroflay, quante ore di riposo e quanti [cari ricordi non vi devono i parigini che vi conoscono, e come sono da biasimare e da compiangere quelli che vi ignorano! Passeggiate scientSfiche. — Quanta brava gente, occupata tutto l’anno in lavori penosi, sospira ardentemente la benedetta sta­ gione delle vacanze! Ma, venuto il momento di riposarsi, molti non sanno in qual modo spendere il loro tempo, nè quali distra­ zioni opporre alla potenza della noja che li vince! Il più dolce sogno dei cittadini è quello d’andare a ritemprarsi un giorno nei calmi piaceri della,campagna, eppure sono essi sopratutto che vi si trovano poi colpiti da una triste nostalgia e da un profondo rimpianto delle loro occupazioni abituali.

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