RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L ’ARTE DI ESSER FELICI 599 più che in alcuni paesi non è praticabile e oggigiorno quasi dappertutto riesce più faticosa che piacevole. Per ogni dove, al contrario, vi hanno luoghi da visitare, fiori da raccogliere, e le lunghe ore in cui non si sa che fare, non si potrebbero meglio occupare che con queste escursioni scien tifiche. Cerca e raccolta dei funghi. — La cerca dei funghi in una bella giornata d’autunno, non è forse anch’ essa uno dei piaceri più intensi della vita campestre ? Gli oziosi che non conoscono le attrattive di questa caccia appassionata e che sdegnano interessarsene, sono veramente da biasimare. Dobbiamo però convenire che non è alla portata di tutti ; esige molta perspicacia, prudenza, buon olfatto, vere cognizioni e un’assoluta conoscenza delle strane produzioni vegetali che si vogliono raccogliere. È infatti un gran popolo quello dei funghi. Sbucano dalla terra in una notte, alle prime piogge di settembre e nelle specie così variate dei boschi e dei prati troppo sovente i cattivi rassomigliano ai buoni, come nella moltitudine umana. Non basta dunque andare in qualità d’amatore a raccogliere i funghi, bisogna vederli, distinguerli e sceglierli coll’ occhio della scienza e del botanico; diffidare dei più belli, che in gene rale sono i più cattivi, buttar via tutti quelli che non esalano un odore ben determinato e buono, e sopratutto quelli che spez zati prendono un color verde o blu alla polpa. Ma supponiamo che siate un fino conoscitore. Alla mattina per tempo, con un panierino in mano e coi piedi ben calzati, per timore della rugiada, prendete il sentiero dei prati o la strada dei boschi. Ecco sui tappeti qua e là sparsi i globulosi cappelli bianchi dell 'agarico campestre, tipo rustico e deliziosamente profumato di
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