RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 55 ciuffa pei capegli, le solca il viso colle unghiate, o più crudele ancora, le butta sul viso il vetriolo preparato espressamente. Questa orribile vendetta, però, non basta a rendere più interes­ sante, nè veramente tragica la donna tradita. Malgrado la sin­ cerità della sua collera, essa figura spesso agli occhi del pubblico esagerata, pazza, ridicola; e quando trascorre fino al tranello, fino al delitto, quasi sempre tutte le simpatie si concentrano sul capo della vittima. La donna gelosa, infatti, per quanto il suo dolore sia reale, pare sempre abbia per movente, nella sua vendetta, il ricordo del perduto piacere ; essa non può invocare in suo prò le grandi scuse del marito ingannato: l’ingratitudine, il tradimento di colei che disonora il suo nome, l’abominevole pensiero, specialmente, di avere dall’adultera un figlio che ruberà la parte d’affetto e di eredità, di cui avrebbero approfittato i figli legittimi. Ben di rado la signora di società, intelligente e ben educata, prende tanto a cuore le scappatelle del marito; liberissima, anche lei, nelle sue relazioni, d’ordinario molto numerose, non ha nè tempo nè voglia di attaccar briga col marito pei suoi capriccetti o per le sue avventure. Allorquando non sta in casa, accanto alla moglie, oppure se la signora è in visita dalle amiche, il marito « va al club », e questa sola parola è come una sicurezza asso­ luta per la sua libertà. È arbitro di andare, ritornare, fare e disfare, senza che le sue azioni siano scandagliate. Ora, nelle grandi città, non v’ha club che non comunichi con vari altri casini di società, retroscene e ridotti di teatri, ri­ storanti in voga, caffè alla moda, saloni e salotti privati, che accolgono volentieri le coppie galanti. Il marito, di certo, non può mancare di darvi una capatina di tanto in tanto, e non sarebbe fare ingiuria alle sue prerogative mascoline, supponendo che può impunemente andare e venire attraverso ad ambienti di tal natura ? Havvi, del resto, un uomo tanto casto da non esservi