RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
606 I BISOGNI DELLA. VITA Abbiamo dunque pazienza e a poco a poco vedremo venire su queste piante tutti i famosi rappresentanti della famiglia delle vanesse, la grande e la piccola testuggine dalle ali policrome, il nero vulcano zebrato di fuoco, il cupo morio orlato di giallo e macchiato d’azzurro, il superbo pavone diurno caratterizzato dai suoi quattro occhioni, la rapida Roberto il diavolo dalle ali den tellate, la bionda bella dama attaccata al cardo sin dallo stato di larva e che si trova perciò sempre in casa sua. Per impadronirsi di queste farfalle non occorre usare nè la forza nè l’astuzia. Chi volesse prenderle troppo presto lascerebbe infal libilmente la garza della rete attaccata alle spine dei cardi. Il meglio è di avvicinarsi pian piano e di coprirle colla rete quando si sollevano, poiché quasi tutte, eccetto la Roberto il dia volo, sono così poco selvaggie che di solito tornano a posare davanti al cacciatore che ha fallito il primo colpo e a mettersi, per così dire, in sua mano. Entriamo nella prateria, dove sui me1iloti, sui trifogli, sui ce- drangoli fioriti, svolazzano eleganti farfalle gialle. * Sono la coliade gialla, la solfo e la fiorancio, le quali di versificano sopratutto per le gradazioni del loro colorito e per alcuni grossi punti aranciati sparsi inegualmente sulle ali. Siccome non è sempre facile prenderle, sia al volo, sia quando sono posate, non tardiamo ad inseguirle. Ecco venire infatti, gialla come le precedenti a primo aspetto, ma bellamente variata di nero, porpora e azzurro, la splendida macaone portacoda, la più grande e più bella farfalla della no stra zona. Lasciamola posare e accostiamoci a lei con rapido passo. Presto, un colpo di rete, ed eccola al sicuro. Adesso dirigiamoci verso il bosco che ci offre i suoi verdi viali e le sue erbose radure. Traversando la land^ che lo pre cede, perchè non potremo noi sorprendere nei pruni e nei rovi
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