RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 613 Tuttavia, quando il viaggio in ferrovia è piuttosto lungo, la­ scia una certa spossatezza penosa. L’oscillazione costante delle vetture scuote fortemente il si­ stema nervoso e produce una prostrazione estrema. Le notti son sempre cattive, anche passate in vagoni a letto o sui cuscini di un sleeping-car. Si dorme male, se pure si riesce a dormire, tanto che al termine d’ un viaggio non v’ ha nulla di meglio da fare che una buona dormita in un buon letto, per rimettersi nello stato normale e riparare le forze perdute. , Vetture pubbliche e private. — L’industria delle vetture pubbliche e private, invece di essere diminuita, come si potrebbe credere, in seguito all’estensione progressiva delle strade ferrate, è invece aumentata in proporzione dello sviluppo di queste ultime. Nei luoghi percorsi di preferenza dai turisti, le minime loca­ lità oggi hanno un servizio di omnibus o di diligenze, benché il numero delle vetture sia ancora insufficiente ai bisogni. Le coin­ cidenze coi treni sono in massima parte ben stabilite, e infine per le escursioni si trovano vittorie e landò, le cui tariffe, quando si viaggia in famiglia, non sono maggiori di quelle delle ferrovie. Queste vetture sono pel solito molto comode per i turisti ; tuttavia è ben difficile che nei paesi di montagna il viaggiatore possa essere condotto dove gli aggrada. Quando si teme la fatica, bisogna ricorrere al cavallo od al mulo; ma a questo mezzo di trasporto, comodo per le signore, il buon camminatore preferirà le proprie gambe. Viaggio a piedi. — La maniera che più conviene al turista anche oggidì, è quella di percorrere un bel paese a piccole gior­ nate collo zaino sulle spalle ed il bastone in mano. È anche la maniera più divertente, la più utile, la meno co­ stosa e, diremmo quasi, la meno faticosa, purché si sappiano dividere le tappe, regolar bene le marce e utilizzare le giornate. È solo andando a piedi che si può dar libero corso alla fan­

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