RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
6 1 4 I BISOGNI DELLA VITA tasia ed esaminare a bell’ agio le curiosità che ci si presentano sulla strada. Non vi è miglior mezzo di questo per conservare il buon umore, mantenere lo stato normale, trovare eccellenti i piatti più grossolani e dormire d’un buon sonno anche nei cattivi letti degli alberghi d’ultimo ordine. Per camminare a lungo e mantenersi in buona salute non basta che il turista si attenga al vecchio proverbio che gli racco manda di andar adagio ; la sua prima cura dev’ esser quella di non caricarsi troppo con un pesante bagaglio e di metter molta attenzione alla calzatura ed al vestito. Lo zaino di tela, col suo contenuto, non dovrà pesare più di sei od otto chilogrammi. Le scarpe a suola robusta, coi tacchi larghi e bassi, dovranno avere una discreta morbidezza, perchè prendano la forma del piede senza premerlo nè imbarazzarlo, sopratutto al livello dei diti. Per evitare le vesciche sarà bene far uso di fine calze di lana, piuttosto che di cotone. Per risparmiare al corpo in sudore un raffreddamento peri coloso, sarà necessario portare in contatto immediato colla pelle un panciotto od una camicia di flanella. Un cappello di feltro leggiero proteggerà sufficientemente la testa e la nuca, e nella scelta di un costume sarà utile attenersi al panno od alla lana dolce, anziché al traliccio. Così composto, l’equipaggio non lascia nulla a desiderare. Il turista dovrà ogni giorno, in seguito a una colazione so stanziosa, partire di buon mattino, evitando però di fare sul prin cipio corse troppo lunghe ; in tal modo egli si preparerà alle lunghe escursioni ed alle ascensioni faticose. Senza mai affrettarsi potrà, nel mattino, fare una o due brevi fermate, in attesa d’ un maggior riposo a mezzogiorno, riposo che sarà in parte utilmente occupato con un secondo pasto. Riparate le forze, riprenderà con moderazione il suo cammino,
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