RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L’ARTE DI ESSER FELICI 629 Si rimane meravigliati davanti agli improvvisi scoscendimenti ed ai loro profondi abissi, ovvero deliziosamente colpiti dal si lenzio delle loro foreste sempre verdi, e dal rimbombante fra casso dei torrenti fra le rocce. Ma la montagna non esercita una benefica influenza soltanto sullo spirito. Colla freschezza e purezza della sua atmosfera, essa dà lena alPorganismo rendendolo più pronto e vivace. È solo ascendendo i picchi molto elevati che si prova un vero malessere a cagione della rarefazione deH’aria. Al contrario, nelle zone basse e medie della montagna, la diminuzione della pressione atmosfe rica favorisce la circolazione del sangue, l’uomo respira con mag gior attività, acquista attitudine a marciare e si sente di giorno in giorno crescere il buon umore e l’appetito. Finalmente quando si salgono i rapidi pendìi della montagna pare di avvicinarsi alla luce ed alla libertà. Si anela a lasciare in basso le abitazioni umane, le buje stradicciuole, le occupazioni meschine, le cattive passioni. Per tale motivo la montagna è amata dai poeti non meno che dai turisti. In nessun altro luogo l’uomo sente di vivere più perfettamente, nè pensa con maggior lucidità. Ai giovani in vacanza, a tutti quelli che godono di qualche libertà in estate, le escursioni alpine non saranno mai abbastanza raccomandate. Da molto tempo le meraviglie della catena delle Alpi sono conosciute generalmente e attirano ogni anno in Isvizzera mi- gliaja di visitatori. La Svizzera attualmente deve forse gran parte della fama che gode all’incomparabile organizzazione di tutti i mezzi che permettono al turista di percorrerla colla minima fatica e col maggior agio possibile in tutte le direzioni. Ma, secondo le relazioni di tutti i viaggiatori, le bellezze naturali dei Pirenei uguagliano anch’esse quelle delle Alpi in vari punti, e nelle montagne dell’ Alvernia, sventuratamente poco accessibili,
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