RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L’ ARTE DI ESSER FELICI 59 GOVERNO DI CASA. — LAVORO E S P E S E . Questione finanziaria. — Per quanto si sia capaci e corag giosi, non bisogna certamente dissimularsi che accasandoci, ci si mette a un bel repentaglio, pei tempi che corrono! A questo giuoco dell’amore e del caso, si comincia col per dere infatti la dolce noncuranza di non aver più a pensare che a sè stesso ogni giorno. Prender moglie, e poi darsi anche il lusso di far figliuoli, vuol dire moltiplicare e di molto i bisogni quotidiani da soddisfare; e nella vita sociale odierna manca la scelta dei mezzi per soddisfare ai bisogni! Tutto oggidì si vende, tutto si compera; per vivere ci vuol denaro, molto denaro, anche se si cerca soltanto di godere d’una modesta agiatezza. Yi sono delle persone abbastanza fortunate da nascer ricche, e che, durante tutto il corso della loro esistenza, non hanno a far altro che spendere i redditi di cui ponno disporre. La vita, in simili condizioni, non è difficile, anche possedendo solo quelle poche migliaia di lire di rendita, che bastano per accontentare i gusti ed i bisogni personali. Se siete del bel numero uno di tali privilegiati, tanto meglio per voi; e certamente dovete andarne lieti; eppure se non avete mai attraversato i momenti della ristrettezza, se non vi siete mai trovati ad aver a pensare al pane quotidiano, anche buttando l’oro a manate per soddisfare i vostri capricci, non conoscete una delle migliori, delle più pure gioje della vita: quella che procura lo spendere il denaro guadagnato a fatica, ma onoratamente. Necessità del lavoro. — Il lavoro è la gran legge, il dovere supremo imposto dalla natura. Sottrarvisi, solo perchè si pos seggono beni di fortuna, e non consumarvi, almeno in una certa misura, le proprie forze e facoltà, è un voler rinunziare volontariamente a tutto un ordine di pure soddisfazioni; gli è
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