RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
652 I BISOGNI DELLA VITA CORREDO DEL CACCIATORE. Il fucile da caccia. — La buona o cattiva fortuna del cac ciatore dipendono molto, come si capisce, dalla sua abilità e dal fucile di cui si munisce. Con un’arme scadente il più esperto cacciatore riesce spesso maldestro; qualche volta anzi si trova impacciato con un buon fucile, che non abbia mai maneggiato o che non sia propor zionato alla sua statura. Scegliendo un’ arme di caccia non bisogna dunque badare soltanto se le canne sono -ben fuse, esattamente calibrate e per fettamente saldate l’una all’altra. Non è nemmeno tanto neces sario di provarne la resistenza e misurarne la portata, poiché questi saggi vengono fatti preventivamente sotto il controllo dello Stato, ed i fabbricatori hanno l’obbligo dì marchiare i loro fucili con un punzone prima di metterli in commercio. L’importante è di scegliere un’arme comoda e facile da ma neggiarsi, portatile senza fatica e tale che appena messa alla guancia permetta al tiratore di trovare subito il punto di mira. Bisogna pure aver attenzione alle piastre, che devono armarsi facilmente, senza troppo rilassamento, producendo un suono chiaro e secco; bisogna che esse tengano bene alla tacca di sicurezza, che cadano fortemente, non al minimo contatto, ma sotto la pressione del dito sul grilletto. In generale tutte le armi da caccia dello stesso calibro e della stessa lunghezza hanno press’a poco la stessa portata. A trenta o trentacinque passi un buon fucile ordinario del calibro 16 sparge la sua carica in un raggio di 60 centimetri intorno al punto mirato; ma questo scartamento varia secondo che nel fucile la cartuccia, la polvere e il piombo sono più o meno compressi.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=