RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

658 I BISOGNI DELLA VITA Al contrario, se da principio, oltre alla vera selvaggina, esso ferma l’allodola ed il passero, lo si corregge facilmente sgridandolo quando la preda non ne vale la pena e, meglio ancora, ucci­ dendogli sotto il naso, quando è possibile, la quaglia o il per­ niciotto che ha correttamente fermato. In pianura non bisogna mai condurre il cane che dalla parte donde soffia il vento, perchè riconosca sicuramente l’odore della selvaggina se è a qualche distanza. In certe buone posizioni Analmente bisogna esigere che esso traversi a zigzag tutte le terre, che frughi le siepi e i cespugli, che esplori senza troppa fretta le stoppie e le brughiere. È questo il metodo più sicuro per sviluppare in poco tempo tutte le qualità dell’intelligente animale, ed il miglior mezzo per non rientrare in casa col carniere vuoto. Il cane da corsa. — Oltre le numerose razze straniere, più o meno bene rappresentate nel nostro paese, possiamo annoverare in Francia press’ a poco tante varietà di cani da corsa quante sono le grandi provincie. Si distinguono tra i più apprezzati: I cani del Saintonge e del Poitou dal pelo bianco e raso, mac­ chiato di nero e fuoco, questi molto riputati per la caccia del lupo, quelli per la caccia del cervo e della lepre. I cani della Yandea, eccellenti scopritori delle piste del cervo, ed il cui pelo grigiastro rammenta quello dei grifoni. I cani dell’ Artois e della Normandia dal mantello bianco o fulvo, intelligenti e abili nella caccia di ogni specie di selvatico. Fra le specie straniere, oltre i superbi levrieri, le cui varietà sono innumerevoli, sono stimati sopratutto i cani inglesi: i fox-hound o cani da volpe, i beagles ed i bull-terriers, incom­ parabili per la caccia sotterra; Analmente i bastardi normanni, usciti dall’incrocio del fox-hound e di una bracca francese, oggi molto in favore nel nostro paese.

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