RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

62 I BISOGNI DELLA VITA mente, in special modo, queste utili creazioni, non sarebbero mai troppo le raccomandazioni da farsi agli operai perchè approfit­ tino dei vantaggi che si offrono loro. Ma pure non fidino sol­ tanto e assolutamente sull’assistenza che il sindacato o la società deve dar loro nel momento del bisogno; non si abbandonino ad una sicurezza cieca, soltanto perchè sono certi di ricevere un sussidio in caso di malattia o di mancanza di lavoro! L’ordine e l’economia. — Per quanto ci si possa credere deboli, non è mai sugli altri, ma su sè medesimo, che bisogna contare. Occorre, per quanto si può, colle proprie forze, coll’intelligenza ed il lavoro personale, agire, lottare, sapersi trarre d’impiccio, sollevarsi da una posizione precaria a una sorte migliore, all’agia­ tezza, almeno, che ben sovente è da preferirsi alle ricchezze! E questa miglioria che gli uomini di coraggio debbono ricer­ care, si può ottenere con due qualità indispensabili, pel padre come per la madre di famiglia, e queste sono l’ordine e l’economia. Per quanto ristrette siano le vostre risorse, ordinate e rego­ late le spese in modo che restino sempre al disotto dei guadagni o dei redditi vostri, stabilite il vostro bilancio settimanale o mensile, con tale previdenza e precisione che vi lascino, in capo alla settimana od al mese, la dolce sorpresa d’un piccolo risparmio, al quale darete presto incremento e vita istintivamente, senza accorgervene e senza privazioni, figurandovi di avere in casa una bocca di più. La vita dell’operajo. — È senza dubbio difficile pel lavoratore, per l’operajo di città, il fare, e più ancora il conservare quelle modeste economie. Certamente egli ne sente il bisogno, la ne­ cessità, i vantaggi; ma; sotto i suoi occhi, sui suoi passi e tut- t ’intorno a lui, le tentazioni sono così numerose, come le occasioni di spendere! Se la forza morale gli manca e se è « troppo buono », il vino, il tabacco, il giuoco, gli amici gli asciugano facilmente le tasche.