RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

678 I BISOGNI DELLA VITA Invece del cucchiajo, il cui luccichio può essere eccessivo, per adescare i lucci spesso si adopera anche un pesciolino di piombo o un ghiozzo vivo, senza però un notevole vantaggio. Lenze di fondo. — Lenza a sostegno col campanello e col bolo. — Come il loro nome lo indica, le lenze di fondo sono destinate ad essere gettate sul fondo dell’acqua, e comprendono un certo nu­ mero di sistemi, qualcuno dei quali è veramente ingegnoso e molto divertente. Le più usate di queste lenze vengono designate sotto il nome di giuochi. Si compongono essenzialmente di una cordicella lunga dieci, venti, trenta metri e più, solidamente piombata alle due estremità e in tutta la sua lunghezza munita di forti ami fissati al filo a eguali distanze gli uni dagli altri. Gettate di sera in una corrente, queste lenze, alle quali s’ attaccano sopratutto i grossi pesci e le anguille, devono essere levate all’alba. Forse ancora più divertente è la pesca colla lenza a sostegno, il cui cordoncino, munito d’un solo amo piombato, vien lanciato al largo, mentre l’altro capo è saldato a una bacchetta di balena fissata nel suolo, oppure è semplicemente tenuto a mano. In quest’ultimo caso, quando il pesce morde, lo si sente subito alla forte scossa che imprime alla corda; ma per esserne av­ vertiti, quando in luogo di sostenerla si pianta la canna per terra, si usa fissar all’estremità libera della bacchetta un piccolo cam­ panello, il cui tintinnio annuncia che il pesce è preso. La lenza a sostegno, molto usata per la pesca del carpione, della reina e del barbio, è sovente munita di un’ esca di terra creta della forma di una pallottola grossa quanto un uovo di gal­ lina e impastata con larve d’ insetti in tutto il suo spessore. Appena caduta nell’acqua l’argilla si scioglie e nella corrente che la trasporta i pesci afferrano i vermi distaccatisi dalla pal­ lottola, e rimontando con rapidità fino a raggiungerla, si get­ tano con ingordigia sull’esca che ricopre interamente l’amo.