RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
680 I BISOGNI DELLA. VITA a entrarvi. Di quando in quando questi apparecchi vengono levati e si trova sempre un certo numero di pesce" minuto, argentini, ghiozzi, e spesso nelle nasse lasciate in acqua tutta una notte, persino delle grosse anguille. Per fare catture più importanti, i pescatori di professione im piegano molto di frequente la negossa, costituita da due lunghi imbuti rientranti l’uno nell’ altro e funzionanti alla foggia di una nassa. Essi utilizzano pure, sotto il nome di tamburo, una doppia ne gossa, le imboccature della quale si sovrapongono in senso inverso formando così due imboccature all’apparecchio. Immersi in acqua profonda, framezzo alle erbe, o semplice- mente posti nella corrente, dopo avere sbarrato la riviera dalle due parti, questi apparecchi fermano il pesce di tutte le specie e di quelle dimensioni che le maglie della rete trattengono, per mettendo così di fare in poco tempo pesche abbondanti nei luoghi favorevoli. Rete a manico. — Ritrecine. — Tra tutte le reti facili a ma neggiarsi vi è quella a manico, utilissima nei corsi d’acqua poco profondi terminati da rive cavernose. Sia che si spinga davanti a sè la rete tutta aperta coll’ajuto del manico di cui è munita, sia che si applichi di fronte ad una escavazione che si agiti a colpi di pertica, essa non manca di produrre importanti catture, sopra tutto quando si discende ri solutamente in acqua per pescare. Tuttavia molti amatori pescano più volentieri colla ritrecine, benché questo strumento, munito di palle di piombo in tutta la sua circonferenza, abbia il serio inconveniente di essere pesan tissimo e di grondar acqua sui vestiti dopo esser stato immerso per la prima volta. Per gettar bene la ritrecine non occorre meno destrezza che forza, giacché la rete, preventivamente spiegata parte sulle gambe
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