RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

688 I BISOGNI DELLA VITA Là, sotto le cascate di un mulino, presso una chiusa o nel bacino di una cascata, le trote si aggirano pronte a gettarsi sulla mosca che cade o sul vermicello trascinato dalla corrente. Sarebbe un perditempo cercarle altrove, come pure insistere più di alcuni minuti nello stesso posto. Così, quando se ne cono­ scono tutti i segreti, la pesca della trota colla lenza a frusta è la più attiva e la più gradevole di tutte le pesche. Anguille. — Oggi non è più dubbio che le anguille si schiu­ dono dalle uova nelle acque dell’Oceano, da cui le novelle rimon­ tano annualmente i grandi fiumi in legioni innumerevoli. È questa la ragione per cui le anguille, comunissime in certi fiumi, in altri mancano affatto. Meravigliosamente servite dalla loro organizzazione anfìbia e senza dubbio dirette da un istinto affatto speciale, esse vanno inoltre in numero grande a popolare, all’interno] delle terre, i laghi e gli stagni, dove spesso raggiungono una straordinaria lunghezza ed una grossezza corrispondente. In tutti i luoghi dove abbondano è facile prender le anguille colla lenza inescata con vermi rossi, come si fa per tutti gli altri pesci. Ma nei fiumi, dove sono relativamente in piccolo numero, sa­ rebbe perdere il proprio tempo a pescarle in questa guisa ; perciò vengono catturate soltanto tendendo alla sera nasse a maglie fìsse, o meglio lunghe lenze di fondo, inescate con lumachette o con vermi di terra, e che si levano all’ indomani di primo mattino. Infatti, appena appare l’alba, le anguille prese all’amo fanno tali sforzi per liberarsi, da rompere spesso coi loro morsi le cordicelle più resistenti. Ma aver preso 1’ anguilla non è ancor tutto, bisogna anche saperla custodire, e non è cosa facile, quando la si vuole tener viva, perchè questo pesce sottile è abilissimo nello sdrucciolarvi dalle mani.

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