RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

690 I BISOGNI DELLA VITA Sulle spiagge dell’Oceano dove le anguille d’acqua salsa, nell’epoca delle grandi maree, abbondano nelle rive basse, non si riesce a prenderle e sopratutto a portarle a casa che ucci­ dendole a misura che si scoprono. Gamberi. — Non v’è pesca che abbia maggiori attrattive e sia più fruttuosa di quella dei gamberi quando vien praticata nei piccoli ruscelli e nelle riviere sassose, nelle quali stanno di preferenza questi saporiti crostacei. Chi non ha timore d’essere talvolta pizzicato fortemente ai diti, in un’acqua poco profonda può prenderli facilmente colla mano sotto le pietre; ma è ancora molto più pratico e più di­ vertente il pescarli col mezzo di piccole reti piatte o bilancie, nel mezzo delle quali si attacca un pezzo di fegato o un po’ di carne, oppure alcune coscie di rana spelate. Immersi con cautela e senza rumore nei punti dove 1’ acqua è stagnante, vicino a grosse pietre o a ceppi d’alberi che siano all’ombra, questi congegni in poco tempo attirano molti gam­ beri, e mentre sono intenti a mangiare, con tutto comodo si può ritirare la rete senza che ne sfugga alcuno. Con una serie d’immersioni a intervalli convenienti, in pochi minuti è facile farne un’abbondante cattura. Si riesce pure benis­ simo gettando in acqua due o tre fascinette non troppo strette, nelle quali si sia introdotto insieme all’esca un sasso pesante. Quando si ritirano, i gamberi impigliati nei rami della fasci­ netta non hanno il tempo di fuggire, e con tal mezzo primitivo se ne prende una gran quantità. Insomma, a qualunque metodo si ricorra, è però sempre nelle calde serate d’autunno e con un tempo nuvoloso che la pesca dei gamberi riesce molto fruttifera. Nell’estate se ne trovano nei ruscelli, ma sono piccoli, o di mezza taglia. I più belli e i più grossi non si possono prendere se non poco prima della fine di settembre.

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