RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
702 I BISOGNI DELLA VITA per gran fortuna il bello nel suo dominio non si incontra meno frequentemente del laido. Perchè dunque sceglier sempre per metterli in rilievo i tipi estremi del male e mai quelli del bene ? Perchè quando si sa_ tenere una penna e si ha T insigne onore di esser letti, voler privarsi in questo modo con tanta leggerezza di tutto un campo di studii e rinunciare per conseguenza a far valere la miglior parte del proprio ingegno ? Perchè rassegnarsi ad essere un semplice narratore dei fatti più volgari e meno interessanti che si possano osservare, quando si possiedono i mezzi di dilettare gli animi, di commuoverli, di istruirli e di nutrirli di begli esempi e di grandi idee? « L’ARTE DRAMMATICA E GLI SPETTACOLI. Piacere e utilità del teatro. — Anche quando espone all’atten zione desta dello spettatore i capolavori della letteratura dram matica, il teatro non costituisce un piacere esclusivamente intel lettuale. Collo splendore delPallestimento scenico, colla mimica, i ve- stiti e la voce degli attori, colla musica e col canto che spesso si uniscono all’azione, esso impressiona troppo fortemente i sensi della vista e dell’udito, distrae il pensiero e turba le pure gioje dello spirito con sensazioni di ordine secondario. In presenza di un’opera che lo interessa, il pubblico, a dir vero,s’inquieta poco di queste sottigliezze. Esso si guarda bene di analizzare il piacere che prova, e poco gli importa, quando un dramma lo commuove od una commedia lo diverte, di sapere se è una semplice e delicata impressione della sua intelligenza o un’eccitazione violenta e molto più facile dei suoi nervi sen sitivi.
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