RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

706 I BISOGNI DELLA VITA Teatro popolare. — Spettacoli a buon mercato. — Come spie­ gare il fatto che a Parigi stesso, dove si potrebbero applaudire opere eccellenti e buonissimi artisti, i teatri sono cosi poco fre­ quentati, forse meno che altrove? All’infuori degli stranieri che bastano a riempire ogni sera la Commedia Francese e l’Opera, è una minima parte della po­ polazione —* e sempre la stessa — quella che, per una vecchia Abitudine, o per occupare una sera disponibile, fornisce ancora una certa clientela ai teatri, molto impensieriti per attirare e trattenere quei pochi amatori eminentemente capricciosi ed an­ nodati. II vero e buon pubblico, benché ami molto gli spettacoli, a poco a poco se ne stanca, e ormai non si decide a ritornarvi che in occasione di un successo grandissimo, il quale non sia disonestamente creato. Tutti i teatri naturalmente soffrono, alcuni anzi agonizzano per questa astensione, a cui i direttori allo stremo di espedienti cercano di rimediare di tanto in tanto colla brusca soppressione dei biglietti di favore; ma questo mezzo che sembra radicale è un palliativo, poiché precisamente a cagione del prezzo troppo I elevato dei posti vengono chieste le entrate gratuite, e le persone j che generalmente ne fruiscono sono per certo le ultime che si risolvono a por mano al portafoglio per comperare i biglietti j allo sportello dell’impresa. No. La soluzione del problema non è cosi semplice; anzi è i delle piti difficili. Essa consiste nell’innovazione del teatro a buon mercato, e non può essere che così perchè, ribassato il prezzo ! dei posti, le famiglie di quattro, cinque, sei persone, potranno j con otto o dieci lire al più passare bene la loro serata in un . posto discreto. Quante sono le famiglie, in questi tempi in cui la vita è cosi cara, che dispongano di un bilancio sufficiente per poter consa-

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