RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L’ARTE DI ESSER FELICI 709 La voce sonora dell’organo, i cui primi accordi immergono i fedeli in così profondo raccoglimento, deve non poca parte della sua potenza alla maestà del luogo in cui la si ode e alla so lennità religiosa a cui ordinariamente essa va accompagnata. Una musica militare alla testa di un reggimento in marcia eccita più vivamente l’entusiasmo che non quando la si ode pas seggiando tranquillamente sopra una piazza od in un pubblico giardino. E così pure le arie tanto note de’ nostri inni patriotici, come per esempio la gloriosa Marsigliese, che a forza di essere ripe tuta è diventata volgare, non ritrovano improvvisamente, alla vigilia di una rivoluzione o di una guerra, quell’ irresistibile virtù che trasporta la folla e fa balzare i cuori? Anche la dolce e sentimentale musica da camera non fa ec cezione a questa legge. Malgrado il merito degli artisti, essa riesce faticosa quando viene eseguita in una sala qualunque, davanti ad un pubblico svogliato, venuto semplicemente per occupare alcuni istanti; al contrario, è molto gustata e vivamente sentita in una riunione mondana, quando le sue incantevoli melodie si uniscono alla poesia delle bellezze femminili, all’eleganza delle toelette, al lusso degli appartamenti, allo splendore dei lumi, agli inebbrianti pro fumi che si svolgono dalle donne e dai fiori. Pianomania. — Studio della musica e delle arti. — Queste con dizioni, troppo raramente unite, sono così indispensabili al diletto di un concerto, che la musica, appena vien accolta in un am biente un po’ borghese, cessa di essere un divertimento e diviene il più sgradevole di tutti i rumori. Eppure nel nostro ambiente sociale e nei nostri tempi non c’è donna un po’ sfaccendata, dalla figlia del portinajo alla ere ditiera ricca e titolata, che non si applichi dalla più tenera in fanzia a produrre giornalmente colle sue dita questo baccano
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