RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

712 I BISOGNI DELLA VITA non è meno utile, acquistare la disinvoltura nel medesimo tempo che la scienza. Anche se si coltivano le arti per puro diletto personale e senza alcuna pretesa di divertire gli altri, bisogna sempre avere il tatto di non vantarsene, come bisogna sfuggire la ridicola ostinazione di perseverare nell’ingrato lavoro quando non se ne ha la minima disposizione. Il tempo che si perde in così sterili occupazioni si potrebbe ben meglio impiegare. Sviluppando col lavoro le attitudini ve­ ramente innate si farebbero rapidi progressi nella professione scelta con giudizio quando si sia tenuto conto dei gusti e delle preferenze intime. Ma quasi sempre tutti si lasciano stornare dalle loro ten­ denze naturali dall’istruzione troppo uniforme che ricevono negli istituti scolastici, o dall’esempio allettatore di un amico che sia rapidamente giunto alla gloria ed alla fortuna seguendo una data via, o dalla moda stessa del momento la cui influenza è onnipotente sui caratteri indecisi. Ecco disgraziatamente come è facile gettarsi a occhi chiusi fra le disillusioni, gli smacchi, i disgusti, le stanchezze e le di­ sperazioni che troppo spesso sono il prodotto più certo nelle carriere artistiche e liberali. 1 • . , J v • ' A i DISEGNO, PITTURA, SCULTURA. • " ■ ... ^ Diletto e utilità delia arti grafiche. — Per un uomo istruito lo studio del disegno e della pittura è uno dei mezzi più soddi­ sfacenti per occupare le ore d’ozio. Senza darsi addirittura ad un lavoro eccessivo, senza cari­ carsi di numerosi attrezzi, ma solo coll’ uso di pochi oggetti di facile impiego, ognuno può distrarsi secondo la sua fantasia, addestrare la mano ed affinare il gusto, fissare per sempre sulla

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=