RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

I BISOGNI DELI,A VI'lA Il bagaglio indispensabile al dilettante fotografo è attualmente ridotto a dimensioni che permettono di' trasportarlo e di operare senza imbarazzo da per tutto dove si desidera: nelle città e nei campi, in riva al mare e sulle più alte montagne. Attualmente si fanno fotografìe in pallone e si potrebbe anche eseguirne sott’acqua se vi si trovasse un interesse od una utilità qualunque sia. Una camera oscura a fisarmonica, un cavalletto di campagna portatile ed una mezza dozzina di lastre sensibili al gelatino bromuro d’argento in tre scatolé a telajo ermeticamente chiuse, ecco tutto il materiale necessario per una escursione fotografica. Oltre a questo, occorre una giornata di bel tempo, e se il tu­ rista ha un po’ di esperienza e non manca di buon gusto, se il paese è ricco di situazioni pittoresche, di importanti monumenti, di tipi curiosi, pochi minuti di fermata e di posa nella località prescelta bastano per riportare a casa alla sera una collezione di piccoli capolavori. Quando è venuta la notte, lo sviluppo delle imagini alla luce rossa non è meno interessante dell’esposizione dei vetri alla luce. Ritirandoli dalla scatola a telajo dove per l’intermediario del­ l’obiettivo esse hanno ricevuto l’impressiono più o meno forte degli oggetti esteriori, le lastre espóste non lasciano ancora scorgere nulla di ciò che le ha influenzate nè di quello che hanno ritenuto. Il tenue strato di gelatina che le ricopre, uniformemente opalino e liscio, non tradisce l’imagine latente fin quando è immerso in un bagno rivelatore, ed allora è impossibile veder senza emo­ zione apparire alla sua superficie le grandi luci, le ombre, i mille particolari del soggetto projettato dall’ obiettivo. Qualunque sia il processo seguito per sviluppare, l'imagine uscendo dal bagno è sempre negativa, vale a dire che le parti realmente bianche o chiare nell’originale sono di un nero opaco

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