RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L ’A R T E D I E S S E R F E L I C I 7 4 7 che ci vengono date Uno dalla più tenera infanzia, le belle pro spettive che son fatte intravedere alla nostra giovine imagi nazione ! Ma che povero viatico filosofico riceviamo con ciò per intra prendere il duro viaggio della vita ! Che debole bastone per la nostra mano! Che fardello quasi sempre più impaccioso che ne cessario ! Rassicurati della brava gente che ci ha allevato, noi c’ in camminiamo pieni di confidenza, e subito tranelli innumerevoli si aprono sotto i nostri passi. Parliamo a cuore aperto, e siamo ingannati, crediamo e siamo disillusi, ammiriamo e siamo beffati, amiamo e siamo detestati. Non appena incontriamo una larva di felicità, qualcuno c’in vidia; o un rovescio, e qualcuno si compiace; od un infortunio, e tutti ci abbandonano. Penosamente noi avanziamo tra molti vanitosi che ci irritano, sfortunati che ci astiano, bricconi che ci derubano, vili che ci tradiscono, e se per caso, sopra la dolorosa via una mano amica si stende verso la nostra, ecco che sopraviene la morte che ce ne separa ! Ebbene, come veniamo armati per sostenere questi urti, per non avere il cuore spezzato da questa interminabile serie di dis illusioni e di disgusti? Gridi, lagrime e singhiozzi, ecco tutto quello che troviamo in noi per consolarci e difenderci ! Invece di questa educazione sentimentale un po’ di unghie e di denti farebbero di più al nostro caso per entrare nel mondo senza troppa inferiorità. Ci occorrerebbe un cuore bronzino, un cervello ferrigno e una mano d’acciajo per gettarci ben armati nello spaventevole tafferuglio umano. Eppure non è cosi. Senza essere ingannati e vittime, senza accettare, per il solo patto che sono potenti e trionfano, la mala
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