RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

7 4 8 I B I S O G N I D E L L A V I T A fede, l’impostura e la stoltezza, sappiamo conservare in noi alcune buone e dolci credenze. Per quanto dovessimo soffrirne, noi non ci libereremo mai affatto dai generosi sentimenti, noi non induriremo il nostro cuore, non inganneremo il giudice in­ fallibile che vigila nella nostra coscienza, anche quando le sue sentenze ci sembrano severe. Col più tranquillo disprezzo lasciamo agitarsi intorno a noi la turba affaccendata degli intriganti, dei mentitori, degli scaltri e degli abili. Lasciamo colla più completa indifferenza che 1 pa­ sciuti digeriscano, che gli arricchiti impettiscano, che i vincitori sbravazzino ; la sola gioja della nostra calma interiore, del nostro dovere modestamente compiuto vale tutti i trionfi, tutti i suc­ cessi, tutti gli onori, tutte le ricchezze. Mezzi preventivi contro i disinganni e le sofferenze morali. — Studio delle cose e delle persone. — Che cosa è dunque neces­ sario di fare e qual condotta bisogna tenere per premunirsi, nei limiti del possibile, contro i disinganni, gli accasciamenti e i dis­ gusti che incontriamo ad ogni momento nella traversata della vita e sopratutto per evitare la snervante tristezza ed il profondo scoraggiamento che ordinariamente tengon dietro a tutti i vivi dolori morali ? Convinciamoci che è indispensabile acquistare per tempo una esatta conoscenza delle cose e delle persone. Sventuratamente intorno a [noi abbondano gli esempi della doppiezza, della furberia, della slealtà, della viltà umana. Basta aprir gli occhi un momento e ascoltare un poco per esser testi­ monio dei fatti più odiosi, delle azioni più basse. Dopo pochi giorni di analisi o anche di semplice osservazione è davvero dif­ ficile credere che viviamo nel migliore dei mondi. Impossibile non vedere in tutti i gradi della scala sociale il debole sfruttato dal forte, non constatare la preminenza assoluta dell’intrigo sul merito reale, il trionfo incessante della medio­

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