RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L ’ A R T E D I E S S E R F E L I C I 7 4 9 crità, le ignobili sfide della stoltezza al buon senso, dell'ingiu­ stizia al lavoro, alla devozione ed al sacrifizio. Yane sono le indignazioni, vane le proteste, i gridi, gli scritti contro il mostruoso abuso. Esso persiste nondimeno, e il dispetto che si prova verificando la nostra impotenza contro di esso è un sopracapo di più. La vera saviezza consiste quindi nel prendere il proprio par­ tito, nell’abituarsi a tutto pur detestando il male insieme alle ricchezze ed agli onori ottenuti per mezzo suo da gente piccola d’animo e di cuore che si compiace di tali profitti e di tali glorie. Conoscenza di sè stesso, del prossimo e degli amici. — Dopo aver bene apprezzato questo inevitabile stato di cose, non è meno utile studiare il mezzo speciale in cui si è posti, e rendersi conto della parte che vi si può rappresentare, viste le condizioni, le attitudini ed i mezzi personali, nonché determinare senza pre­ sunzione la meta dove ragionevolmente è possibile arrivare nella professione che si è scelta. Ormai tutti sono troppo disposti a credersi in tutto e per tutto spiriti superiori ed intelligenze straordinarie. Che cosa si può credere impossibile di fare, che posizione impossibile a raggiungersi quando uno si crede dotato di qualità così ecce­ zionali? Certamente è un grande vantaggio quello di possedere la con­ fidenza in sè stesso che nelle più difficili imprese raddoppia il coraggio e nasconde il pericolo ; ma spesso essa dà anche mire molto alte, incontentabilità del proprio stato, aspettative di for­ tuna, di successo, e siccome è molto raro che un avvenire così bello si verifichi, maggiore è il dispiacere di non poterlo rag­ giungere quanto più il carattere è ambizioso. La conoscenza profonda delle persone che ci circondano, lo studio minuzioso del loro carattere, delle loro abitudini, delle loro inclinazioni buone o cattive, sono importanti al massimo grado

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