RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

7 5 0 I B I S O G N I D E L L A V I T A per noi se non vogliamo urtar contro di esse nei nostri rapporti quotidiani. Quante disillusioni, noje e pene ci cagionano senza volerlo i nostri amici, i nostri parenti, i nostri prossimi, le persone stesse che ci amano di più e che noi contraccambiamo! Quante famiglie disunite per l’abusiva autorità dei parenti, l’insubordinazione dei figliuoli, la gelosia e la rivalità dei fra­ telli e delle sorelle ! Quante unioni dove la guerra scoppia ad ogni motivo ! Quanti mariti sregolati, violenti, brutali, giuocatori, ubbriaconi, despoti; quante donne frivole, gelose, cattive, odiose, capricciose ed in­ contentabili ! Certamente la vita in comune presenta molte difficoltà quando non si fanno mutue concessioni e non si abdica reciprocamente ad una parte della propria volontà, della libertà, dei desiderii e delle preferenze ! È vero che è frequente il caso di trovarsi associati ad esseri inquieti, aspri, annojati, tormentati, ombrosi, irritabili, che non sono agevoli a trattarsi tutti i giorni. Ma queste penose manifestazioni di un umore melanconico spesso non tradiscono che una eccezionale sensibilità del sistema nervoso. Talvolta non sono incompatibili con un buon cuore, con un senso perfetto del dovere e della giustizia; così, mentre i veri perversi prendono visibilmente piacere a far soffrire quelli che li circondano, queste persone di sì tristo carattere non sono soli­ tamente meno infelici delle vittime stesse del loro deplorevole umore. Quando si possiede la ragione, la dolcezza e la calma mo­ rale, indizii di una buona salute non meno che di una educa­ zione perfetta, bisogna mostrarsi indulgenti per questi poveri irri­ tabili, questi impazienti, questi attristati, il cui numero va sempre crescendo nella nostra società contemporanea.

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