RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
72 I BISOGNI DELLA. VITA. passivi, ai quali occorreranno sempre le redini ed il paracadute, e che non potranno mai sollevarsi al di sopra degli altri, se non sotto la tutela governativa, nella burocrazia o nella carriera militare. Quantunque destinate a vivere sotto la protezione più o meno effettiva d’ un marito , le ragazze non traggono alcun profitto neppur loro da un’educazione fatta fuori di casa, fra le mura di un istituto laico o d’ un educandato diretto da monache. Il carcere in questo caso si complica anzi, d’ordinario, con un vero avvia mento alla clausura, la cui influenza, quando non è controbilan ciata dal giudizio, può essere immensamente nociva per l’avvenire di una ragazza impressionabile e sensibile. Qual è del resto la persona al mondo più satura d’ illusioni, più ignorante delle realtà della vita, di una piccola educanda? Eppure quella ingenua e visionarià fanciulla, il cui pensiero viaggia giorno e notte in cerca di farfalline nel più azzurro dei cieli contornato di rose, quella è la sposa che si getta fra le braccia del giovane e brillante laureato del liceo lì accanto. Che bella coppia di gente pratica! e quanti brutti disinganni poi! Educazione in famiglia. - Scolari esterni. — Il collegio con vitto non è dunque soltanto un attentato alla libertà del ragazzo, è ancora un controsenso, un calcolo sbagliato, una cattiva pre parazione alle lotte inevitabili della vita sociale. Ammettendo pure che il giovane allievo, in convitto, sia nutrito meglio, meglio curato che non presso i genitori, che riceva soltanto dei buoni esempi, e non vi trovi neppure un collega vizioso, si trova però sottratto assolutamente alle influenze dell’ambiente in cui un giorno dovrà vivere, e che allora gli parrà fatalmente ingiusto, volgare, odioso, insopportabile, perchè non vi si sarà adattato a poco a poco. Non bisogna dunque separare i figli dalla famiglia, nè na scondere loro lo spettacolo del mondo. È bene che assistano in
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