RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

2 I BISOGNI DELLA VITA « Siate felici ! » Che havvi di più gradevole a sentire e di più facile a dirsi? Ma non c’è nulla di sì poco facile a verificarsi. Dal primo giorno in cui si comincia a ragionare, Ano all’ultima ora in cui si vive, grandi o piccini, ricchi o poveri, tutti sognano ia felicità; ci si arrabatta per correrle dietro e non si arriva mai a raggiungerla. Egli è che al postutto, non si sa troppo esattamente ciò che si vuole, nè quanto si fa, quandQ si rincorre questa chimera. L’ideale che ci si edifica è sempre molto al disopra di quanto la realtà può dare e forse, andando più adagio e mirando meno in alto, ci si riconoscerebbe spesso felicissimi, appunto quando ci s’ immagina di non esserlo. Che è infatti la felicità, se non la semplice e perfetta soddi­ sfazione dei naturali desideri e dei bisogni normali che c’impone il funzionamento stesso del nostro organismo? Posseder la certezza di poterci sempre sfamare a sazietà, di aver sempre un asilo per riposarsi e dormire, sentirsi circondato, per la soddisfazione dei sentimenti d’affetto, da una famigliuola felice essa pure di ricolmare colui che l’ama di ogni sorta d’affetti, godere di una agiatezza e dei mezzi sufficienti da permettersi tale o tal altro diletto artistico, la cui attrattiva si sviluppa ne­ cessariamente nell’uomo istruito e civile, non sta forse lì, a un dipresso, tutta la felicità positiva che si possa sperare, nelle con­ dizioni attuali di esistenza? Ma è questo il sogno modesto che si fa, quando siamo tor­ mentati dall’ambizione di esser felici? Senza dubbio sarebbe l’ideale della felicità, l’aver la vita materiale assicurata, per la povera gente che vive del lavoro giornaliero, minacciata, se si ferma un istante, dalla più atroce miseria ! Appena lo si raggiungesse, tuttavia, vedreste che la felicità così tanto agognata sfuggirebbe e parrebbe molto distante, come

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