RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

82 I BISOGNI DELLA VITA coi portinai ; non si deve esitare, dappertutto dove il prezzo, la disposizione dei locali sembrano convenire, a tentar la penosa ascensione dei piani. Dobbiamo constatare, fra parentesi, che questi passi faticosi potrebbero in parte essere evitati, se i proprietari di case, invece dell’insulso cartello: « Grande o piccolo appartamento da appi­ gionare », facessero invece attaccare alla porta dei loro palazzi un quadro degli appartamenti da appigionare con l’indicazione della quantità dei locali di cui si compongono e del più giusto prezzo delle pigioni (‘). Non c’ è nessuno, nè si sa il perchè, che si decida; e venti volte al giorno inutilmente bisogna sentirsi rispondere dal son­ nolento e sdegnoso portinajo interrogato, qualche risposta sul genere della seguente: « Terzo piano, sulla corte, salone, sala da pranzo, camera da letto, latrina all’ inglese; tremila cinquecento! Non si voglion fiori sul balcone! non ragazzi! non animali! » Case vecchie e case nuove. — Per quanto disgustevoli possano sembrare queste condizioni, senza lasciarsi smuovere si continua cercare fino a tanto che l’appartamento desiderato, o a un dipresso, sia scoperto ; ed in generale si può trovare ben più facilmente in oggi un quartiere in qualche casa di recente costrutta che non nelle case vecchie: s’intende un quartiere salubre, gradevole e comodo ad un tempo. Anche le case costruite nella prima metà del secolo presente, lasciano, per la maggior parte, molto a desiderare sotto il riguardo dell’igiene. Cinquant’anni fa appena non si facevano ancora strade larghe. Gli architetti d’allora si preoccupavano poco di questioni d’aera- mento, di risanamento, di igiene in genere, sì a buon diritto con- (') Questo succede a Pa rig i: p a re impossibile, nel così detto cervello del mondo 1Da noi o rd i­ nariam en te , se non si m e tte il prezzo, si trova almeno indicata su i cartelli la quan tità delle camere che compongono gli appar tam en ti . (JV. d . t.)