RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L ’ARTE DI ESSER FELICI 87 dei quali avrebbero certamente l’ambizione di diventare, a forza di lavoro e di risparmio, proprietari della casa in cui vivrebbero colla famiglia, di quella casa in cui avrebbero veduto nascere e crescere i figli. Poiché, il legittimo desiderio di possedere il tetto che lo ripara, quel composto di sassi e di legno in cui passa i tre quarti della vita, l’uomo, senza eccezioni quasi, lo prova pressoché tanto fortemente, quanto tiene ad essere possessore del vestito che porta o di qualsiasi altro oggetto d’uso giorna liero. Nello stesso modo che l’ uccello nidifica sotto l’impulso dell’amore, così noi siamo potentemente spinti dai nostri bisogni affettivi a costruirci una casa, a stabilirci in un domicilio dove possiamo trovarci completamente bene in famiglia. In Inghilterra, nel Belgio, nell’Olanda, anche nelle più impor tanti città, le famiglie hanno sulle nostre l’indiscutibile superio rità di abitare almeno in case separate, in palazzine private, il cui acquisto, pei semplici inquilini, è la mira di tutti gli sforzi, l’incentivo a tutte le economie. Invece di accatastare l’un sul l’altro i piani, ciò che produce l’ingombro e l’incomodo, le abi tazioni si sviluppano specialmente in estensione, ciò che dà agli abitanti molto maggior aria ed agio. Altre volte, le città rin chiuse fra le mura delle fortificazioni non potevano allargarsi e bisognava che si accontentassero di sovraporre i piani alle case; ma oggi che tutte le grandi città abbattono o intaccano le loro mura, che i trarne ays e le locomotive allacciano alle campagne circonvicine i centri più popolati, l’antico modo di edificazione delle abitazioni urbane, già tanto difettoso sotto l’aspetto igienico, non corrisponde al progresso industriale e sociale. Per cui, l’urgente e difficile questione delle abitazioni a buon mercato non potrebbe esser risolta, a Parigi come altrove, se non colla costruzione, nelle campagne circostanti alle città, di case operaje, di semplici e modesti villini il cui fitto o l’acquisto
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