RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
88 I BISOGNI DELLA VITA non fossero troppo cari per gli operai, per gli impiegati, pei piccoli bottegai economi. In pochi momenti, dei treni rapidi e frequenti trasportereb bero i lavoratori in tutti i punti dove avrebbero da fare, e giunta la sera, quegli stessi mezzi di locomozione li ricondurrebbero alle loro case. Ora, le spese non sarebbero punto enormi, anche nei dintorni di Parigi, per queste abitazioni private, igieniche e comode ad un tempo. Che occorre poi, alla fin fine, per alloggiare comoda mente una famiglia composta di padre, madre, figli, e persone di servizio occorrendo? Una casetta di mattoni e sassi, collocata, possibilmente, fra; corte e giardino, su cantine a vòlta, con un pianterreno alto di qualche gradino. In quel piano sarebbero posti: l’ entratura a vestibolo e la cucina; una stanza grande di * ' # cui le famiglie senza pretese farebbero sala da pranzo e da rice vere; un’altra stanza potrebbe servire da gabinetto da lavoro; una stanza per gli imbarazzi, e finalmente i luoghi comodi. Al di sopra di questo piano, un altro, che comprenderebbe tre o quattro belle camere da letto che mettano su un corridojo chiaro in prossimità di un luogo comodo corrispondente a quello del pianterreno e come questo all’inglese. Sotto il tetto, piuttosto alto, sarebbero disposte delle stanze per i domestici o camerette pei bambini. Con un po’ più di vastità, di ricercatezza e di eleganza, si potrebbero costruire delle graziose palazzine su questo stile o su qualsiasi altro analogo. Nel sottosuolo si metterebbe la cucina a poca distanza dal calorifero di riscaldamento per tutta la casa. Il pianterreno sarebbe composto di un vestibolo, salone, sala da pranzo, studio, saloncino o biblioteca. Vaste camere da letto, stanzini per bagno e per toeletta, formerebbero tutto il primo piano ; e sotto un tetto di leggiere ardesie, le soffitte potrebbero ancora esser divise in tanti quartierini.
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