RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia
all’altezza dell’invetriata e che perciò meno questa, i di cui telai sono costrutti nello stesso modo dei telai dianzi descritti e che durante l’estate si collocano in un sito riparato e sicuro, il restante rimane fìsso al suo posto. Questi cassoni quando riscaldati col letame, foglie, val- lonea e simili, riescono meno utili all’ortolano che i sum- mentovati cassoni mobili, primieramente perchè occupano un posto fisso da non potersi utilizzare che nell’inverno, mentre quelli mobili, quando sono terminate le coltiva zioni forzate e collocati in un luogo ben riparato i cassoni e le invetriate, si toglie via la terra esausta dal letto ed un Po di letame se occorre, vi si aggiunge della terra nuova e si adopera quindi la stessa fossa come di un’aiuola bene esposta; in secondo luogo poi nei cassoni fissi succedendo la depressione delle materie fermentabili e non il cassone con esse, ne succede che dopo un certo tempo le piante rimangono troppo lontane dai vetri; è bensì vero che l’ortolano deve saper calcolare anche l’accrescimento delle piante coltivate, ma se si riflette che le piante le quali vengono ordinariamente forzate nei cassoni sono le lat- tuche, i ravanelli, le carote, i piselli nani, i poponi, i cedriuoli e simili, le quali s’innalzano assai poco, noi non troviamo perciò la convenienza di fabbricarne degli stabili per la coltivazione forzala delle piante d’ortaggio, a meno che non sieno destinati per la coltivazione di Piante nei vasi come le fragole, ovvero che debbano es sere riscaldati con altri mezzi che non col letame a foglie secche. Veramente noi desideriamo di tutto cuore che la fab bricazione dei termosifoni divenga più generale e meno dispendiosa, onde poter riscaldare le serre e le piccole coltivazioni col mezzo dell’acqua calda; essendoché questo modo di riscaldamento applicato ai cassoni negli orti signorili, faciliterebbe assai le coltivazioni forzate che il — 125 -
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