RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

- 127 — coltivazioni che si vogliono effettuare, percorreranno da un’estremità all’altra, distribuendo equamente il calore; questi tubi sono sostenuti di quando in quando da regoli di ferro che li mantengono vicini al piano superiore della camera calda, il quale piano debb’essere costrutto con sottili tavole di ferro fuso o di pietra, ovvero anche di jegno di quercia: immediatamente sopra questo tavolato, d quale deve avere uno spazio di 3 a 4 centimetri tra una tavola e l’altra, onde lasciare sfogo al calore d’infil­ trarsi nella terra, il giardiniere collocherà uno strato di grossi frantumi di vasi o di tegole specialmente sovra le fessure lasciate, acciò il calore possa maggiormente dila­ tarsi, e sopra questo strato di frantumi collocherà 40 a 15 centimetri di terra preparata, sulla quale fare quelle seminagioni o trapianti che crederà più opportuni. Quando tratteremo delle coltivazioni speciali indiche­ remo qualche altro mezzo per forzare e coltivare certe specialità, come sarebbero gli sparagi e gli ananassi, e termineremo per ora quanto riguarda alle coltivazioni forzate in genere, raccomandando però agii ortolani che intendono intraprenderle, sia pure su piccola scala, di nulla tralasciare per allontanare il freddo neH’interno dei cassoni, valendosi delle coperte di paglia, delle stuoie e simili, per coprire nella notte e sul mattino le sue inve­ triate, non omettendo neppure degl’interi rivestimenti di letame e foglie da fasciare tutte le pareti esterne dei muri e dei cassoni (fig. 32). Non tutte le precauzioni che qui raccomandiamo sono strettamente indispensabili in tutte le località ove si col­ tivano erbaggi nella nostra penisola, ed in certi casi la­ sciamo la cura al giardiniere intelligente di studiare atten­ tamente la località ove opera, procurando di adattarvi quei ripari e quelle costruzioni che stimerà più opportune.

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