RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

— 139 — CAPO XIII. DELLE TRAPIANTAGIONI. Se per diradare le tenere piante e per nettarle dalle cattive erbe si esigono molte precauzioni onde non smuovere troppo la terra e mettere le radici di quelle che rimangono allo scoperto; e se nell’eseguire l’opera­ zione del diradamento il giardiniere deve calcolare lo svi­ luppo di esse e le fertilità del suolo, perchè le piante di una stessa specie possono rimanere più fitte in un terreno magro, ove si può calcolare un minor sviluppo, mentre che le stesse devono avere una maggior distanza in un suolo ubertoso ove lo sviluppo debb’essere molto mag­ giore, e simili; l’operazione del trapiantamelo non esige certamente minori cure e minor attenzione, essendo che quest’operazione consiste non solo nello sradicare una pianta dal sito ov’è nata per trasportarla in un altro, ma si deve assicurarne la ripresa ed in molti casi migliorare il suo accrescimento. Certamente che vi sono certe specie di piante così ru­ stiche e robuste, che trapiantate anche senza notevoli cure attecchiscono facilmente, e questo è forse il motivo della poca importanza che molti danno ad una così deli­ cata operazione; ma anche riguardo a queste stesse piante rustiche, se si pone a confronto il risultalo di un’opera- Zlone fatta con diligenza con un’altra trascurata, si vedrà facilmente la differenza, e ciò riguardo alle piante di facile coltivazione, ove riguardo alle piante delicate noi possiamo assicurare che molte volte intere piantagioni periscono appunto per mancanza delle dovute cure, a cui l’ortolano

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=