RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

— no — poi non manca di trovare una scusa qualunque, allegando anche qui il pretesto delle nebbie, delle lune od altre consimili assurdità. Prima di accingersi a trapiantare, il giardiniere deve preparare le aiuole ove le piante devono essere traspor­ tate, procurando di scegliere per quest’operazione il mo­ mento in cui la terra si trovi nelle condizioni richieste, cioè, che sia nè troppo umida, nè troppo secca; quindi col cordone segna le righe ove intende collocare le piante, in seguito procede allo sradicamento delle pianticine che ha divisato di trapiantare e le svelle ad una ad una con molta delicatezza per conservar loro possibilmente tutte le radici, le quali per l’ordinario non ritenendo della terra attorno ad esse, verranno un po’ raccorciate col mezzo di un paio di forbici o col potatoio ben tagliente (fig. 94 ) ed immerse in una leggera poltiglia composta con sterco vac­ cino, acqua e terra argillosa; poscia preso un pugno di queste pianticelle, che avranno tutto al più due o quattro foglioline al disopra dei cotiledoni, le colloca a distanze eguali lungo le linee segnate sull’aiuola, ove tosto facendo un buco o colle mani o col foraterra, ovvero col sarchiello, le colloca delicatamente nel rispettivo buco, avvertendo di non rivolgere le radici aU’insù, nè di porle troppo profondamente, nè troppo rialzate, ma di fare in modo che il collo della pianta si trovi al livello del suolo; in seguito farà scorrere della terra minuta attorno alle radici, o meglio ancora coprirà queste con buon terriccio, che viene assodato colle mani o coi piedi per evitare i vani, e con un pronto innaffiamento ed una copertura di foglie, o di fi onde, o di stuoie per difenderle dai raggi del sole, ne assicura la ripresa. Molti autori suggeriscono di trapiantare le pianticelle ognuna col suo piccolo pane di terra onde non offendere le radici ed assicurare maggiormente in tal modo la ri­

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